Ecografia del primo trimestre

E’  forse quella più emozionante per la futura mamma, poiché le dà finalmente la certezza visiva della propria gravidanza.

Si può eseguire dalla 6a–7ima settimana, e in tal caso si vedrà un “fagiolino”, fino alla 13esima settimana, in cui si vedrà già formato un primo abbozzo del bimbo. È un esame molto importante poiché consente di confermare il corretto annidamento dell’ovulo fecondato nell’utero e di datare con maggiore precisione la gestazione. Un’informazione utile per calcolare, con un margine di errore di 3-4 giorni al massimo, la data presunta del parto (la “DPP” indicata nel referto). Si può inoltre accertare se la gravidanza è singola o multipla e, nella seconda ipotesi, se i gemelli “abitano” nella stessa camera gestazionale e se hanno placente separate, in modo da stabilire i controlli più appropriati.

Se si programma nelle primissime settimane, l’ecografia del primo trimestre viene in genere eseguita per via transvaginale, mentre nelle settimane successive si esegue per via addominale, cioè semplicemente appoggiando la sonda sulla pancia, come accade per le ecografie in gravidanza del secondo e del terzo trimestre.

 

Quando si effettua tra la 11esima e la 13esima settimana, inoltre, il ginecologo può abbinare anche la valutazione della translucenza nucale, che però deve essere eseguito solamente da i ginecologi specificamente accreditati. Si tratta della misurazione della falda liquida che si accumula dietro la nuca del feto in quel periodo gestazionale e che, unita all’esame di un campione ematico, fornisce una stima del rischio che il bambino sia affetto da alcune patologie, come la sindrome di Down.

Nel caso in cui risulti un rischio aumentato, la donna potrà decidere se sottoporsi a esami invasivi come la villocentesi o l’amniocentesi per avere una diagnosi certa.

 

Recentemente è stato introdotto Il test di screening prenatale non invasivo basato sull’analisi del DNA fetale, un esame di ultima generazione sempre più diffuso, non invasivo, che avviene attraverso il prelievo di sangue materno.

Il test DNA fetale si esegue per rilevare le principali anomalie cromosomiche in gravidanza, e può essere eseguito già dalla decima settimana di gravidanza.