“Essere madre non e’ un dovere ma è un privilegio che non tutte le donne hanno.
Il bello di questo mestiere è rendere l’impossibile probabile, e il probabile qualche volta reale”
La maggior parte delle volte la cosa è semplice: basta lasciare che la natura faccia il suo corso, il Ginecologo deve solo controllare che tutto proceda per il meglio.
Una volta deciso di affrontare insieme il percorso di una gravidanza, ci vedremo periodicamente per controllare il regolare decorso della gestazione, seguendo uno schema standard, che potrà essere modificato a seconda delle diverse esigenze. Alcuni esami del sangue e delle urine, l’esecuzione di esami ecografici in precisi momenti della gravidanza saranno sufficienti a monitorare il normale andamento della gestazione.
Ruolo importante del Ginecologo e’ quello di informare la donna sul più idoneo stile di vita da adottare in gravidanza oltre che impostare già dalla prima visita un percorso standardizzato sulla base di Linee Guida che comunque andrà poi calibrato sulla base dell’evoluzione della gestazione.
Se necessario, il medico deve essere pronto a intervenire per prevenire tempestivamente ogni possibile rischio per la madre ed il nascituro.
In gravidanza l’alimentazione richiede molta attenzione.
Non è vero che bisogna mangiare per due, ma pensare a due, se stesse ed il nascituro.
Dal punto di vista qualitativo questo vale soprattutto per le proteine, il tipo di grassi e alcune vitamine e minerali.
Le aumentate richieste proteiche possono essere soddisfatte ricorrendo al pesce, alle carni magre, alle uova, al latte, ai formaggi e ai latticini mentre, tra i minerali, aumentano in particolare i fabbisogni di calcio e di ferro. Non esagerare con i grassi animali (latte intero, troppi formaggi, carni rosse). Meglio le carni bianche, il pesce e il latte scremato. Il ricorso a integratori alimentari per garantire un apporto adeguato di vitamine e sali minerali è sicuro per mamma e bambino, ed è efficace.
Ma l’alimentazione in questo particolare periodo sta assumendo un ruolo ancora più importante di quello attribuitole in passato.
Infatti, secondo la cosiddetta ipotesi dell’origine fetale delle malattie croniche dell’età adulta, uno stimolo o un insulto che si verifichi in un periodo dello sviluppo particolarmente delicato, potrebbe provocare un effetto negativo permanente sulla struttura e funzione di vari organi e apparati. Sotto esame, ad esempio, è l’importanza del benessere fetale sul futuro rischio di obesità, ipertensione e diabete.
La ricerca in questo campo mira a definire se e quali interventi nutrizionali precoci (in gravidanza, durante l’allattamento, nei bambini nelle prime fasi di vita) possano avere un impatto a lungo termine sulla salute.
Per ora la raccomandazione più importante è di attenersi ad una dieta sana, varia e bilanciata, unanimemente considerata come l’approccio nutrizionale migliore per affrontare la gravidanza.
Con l'approvazione dei nuovi Lea, i Livelli essenziali di assistenza, le ecografie previste dal Ministero della Salute durante i 9 mesi sono due,mentre non e’ più prevista dal SSN l’esecuzione della ecografia ostetrica del terzo trimestre.
Eppure un'indagine ISTAT dice che in media ogni donna ne esegue sei per gravidanza.
Questo avviene perché l’ecografia costituisce una rassicurazione per i futuri genitori del benessere fetale.
Tuttavia va in tutti i casi precisato che l’ecografia è in grado di rilevare solo il 50% delle anomalie fetali possibili, con oscillazioni anche significative a seconda della patologia che si vuole evidenziare: se la sensibilità aumenta per anomalie macroscopiche, come un’anencefalia, vi sono altre malformazioni ben difficili da visualizzare, come ad esempio l’assenza di un dito di una mano o anomalie minori del sistema muscolo-scheletrico.
A volte questo può dipendere dalla posizione in cui è messo il bambino, ma il più delle volte è dovuto ai limiti intrinseci della metodica ecografica. Non a caso testualmente le linee guida citano: “I professionisti devono informare le donne delle limitazioni dell’indagine ecografica eseguita di routine e del fatto che il tasso di rilevazione varia con il tipo di anomalia fetale, l’indice di massa corporea della donna (lo spessore del pannicolo adiposo della paziente può rappresentare un grosso limite alla chiarezza delle immagini ecografiche del feto, con conseguente perdita di sensibilità diagnostica) e con la posizione del feto al momento dell’indagine”.
E’ forse quella più emozionante per la futura mamma, poiché le dà finalmente la certezza visiva della propria gravidanza.
L'ecografia morfologica è un esame diagnostico che consente di valutare la salute fetale e la regolare evoluzione
della gravidanza attraverso il posizionamento della sonda .
Si esegue fra la 30esima e la 32esima settimana, ma con l’approvazione dei nuovi Lea, i livelli essenziali di assistenza, viene offerta gratuitamente solo in presenza di un rischio di patologia materna o fetale.
STUDIO MEDICO
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